Realtà italiane di grande vanto in tutto il mondo dove la sequenza con la quale le menziono è del tutto casuale perchè sono sicuramente tutte di grande importanza.
Ognuno di loro avrebbe meritato un articolo dedicato.
Caseificio 4 Madonne |
Storie italiane di territorio e di persone CASEIFICIO 4 MADONNE
Distribuito nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna, che segue un disciplinamento molto severo per l'allevamento delle mucche da latte che prevede un'alimentazione basata principalmente sui foraggi coltivati nelle stesse zone di produzione.
Ho avuto il privilegio di fare un tour nel Caseificio 4 Madonne di Lesignana accompagnata dall'esaustivo racconto della lavorazione da Nicoletta Del Medico.
Il caseificio deve il suo nome ad un pilastro votivo poco distante, che viene raffigurato nei 4 lati della sede.
Il racconto si svolge lungo il percorso della lavorazione intera del latte, dove la mungitura serale viene scremata per essere aggiunta alla mungitura del mattino e fatto fermentare in grandi campane di rame con aggiunta di caglio e siero.
La lavorazione, ora meccanizzata nella parte più pesante dello spostamento delle forme, viene seguita e coccolata forma per forma dalla nascita delle "gemelle",
ogni campana infatti forma una massa che poi viene divisa in 2 sagome di quello che sarà parmigiano,
messa a prenderne la foggia in appositi contenitori di materiale spugnoso adatto a lasciar colare il siero in eccesso e successivamente messa in stampi a cerniera forati per permetterne l'ossigenazione e che darà vita ai famosi forellini che ne contraddistinguono la crosta.
Marchiata a fuoco e 'battezzata' ogni forma di parmigiano avrà il suo nome impresso col marchio del caseificio d'origine.
Passeranno poi in vasche di acqua salata corrente per una notte per assorbire il sale gradatamente e messe a stagionare.
Devo ammettere di non essere una grande estimatrice di formaggi, come lo è invece mio marito, ma davanti al 36 mesi mi arrendo!
Parmigiano Reggiano |
Storie italiane di territorio e di persone CAVIRO
Cantine Caviro |
Ed ora vi parlerò di vini cominciando dalle Cantine Caviro accompagnati dalla simpatia di Carlo Dalmonte che ci spiega di come la Caviro si sia aperta al cambiamento per diventare cooperativa,
realtà che ad oggi comprende 32 cantine in ben 8 regioni italiane,
e di come la produzione sia un ciclo autonomo dove, anche lo scarto, viene rielaborato per essere impiegato in industria cosmetica e farmaceutica.
Caviro |
ma si estende anche come distilleria prima tra i produttori di alcool nonchè produttore di acido tartarico naturale e nel recupero delle acque reflue dalle aziende alimentari.
In continua espansione di ricerca affinchè nulla venga sprecato di quello che la natura ci dona sempre nel principio della cooperazione e nel rispetto dell'impegno verso la collettività.
Sono a tutt'oggi ben 11.500 i viticultori associati in questa grande azienda.
I vini prodotti si posizionano nelle varie fasce di prezzo sul mercato da uve selezionate e vi rimando a loro per ulteriori approfondimenti, ma ricordatevene nelle feste, le bollicine mettiamole italiane e saremo certi della qualità!
Cantine Caviro |
Storie italiane di territorio e di persone Lambrusco e CANTINE DI CARPI
Parlando di vini poi in Emilia Romagna il Lambrusco è un vanto e se si parla di Lambrusco si parla di Carpi e Sorbara.
"L'umile champagne dell'Emilia-Romagna " così venne definito da Mario Soldati negli anni 50.
Oggi ce lo racconta Carlo Piccinini affiancato da Eleonora Rossi accompagnandoci in un tour nella Cantina di Carpi e Sorbara.
Una cosa che forse come me non tutti sanno è che il vitigno del lambrusco "vitis la brusca" sia l'unico vitigno autocnono italiano.
A base poco zuccherina, già citato da Virgilio e Plino il Vecchio, ha bisogno di una lavorazione particolare per farlo rendere al meglio e, da tale lavorazione, ne deriva poi la leggera frizzantezza che lo caratterizza.
Dalla Cantina di Carpi si producono il bianco Pignoletto, il Lambrusco Sorbara che viene caratterizzato dalla seconda fermentazione fatta in bottiglia ed il Salamino classico,
un vino con una colorazione intensa utilizzato a dare carattere e colore in blending anche per altri vini determinando il successo della Cantina.
Sicuramente un bel presente da fare, tenetelo in considerazione per le festività imminenti!
le ammaccature che si vedono per esempio nelle grosse cisterne della Cantina di Carpi,
tutto ciò evidenzia quanto amore sia stato messo per rimettere tutto in funzione e fa emozionare.
Lambrusco di Sorbara e Salamino di Santa Croce |
Ed ora, a chiusura dell'articolo Nonantola ed è subito aceto balsamico !
Storie italiane di territorio e di persone Aceto Balsamico tradizionale di Modena
Ed è davvero un nettare quello che abbiamo potuto assaggiare da quella preziosa boccettina di Mirco Casari dalla sua Acetaia La Tradizione!
Interessantissima la storia della quale vi accenno perchè questo nettare nasce e si tramanda per tradizione come segreto prezioso, con una fermentazione a catena che avviene perlopiù in botticelle di rovere in un sottotetto con le botti fornite di un'apertura, protetta da un telo, per favorire le variabilità di atmosfera e di stagione.
l’ABTM inoltre, si differenzia dall’Aceto Balsamico di Modena IGP poiché è prodotto utilizzando solo mosto ottenuto da uve del territorio modenese e quindi prodotto unico.
Nonantola |
Bellissima Nonantola e si mangia divinamente, grazie al Ristorante La Piazzetta del Gusto,
da tornarci di sicuro anche per visitare meglio il museo del quale vedete alcuni particolari.
Grazie di avermi seguita fin qui, ma ne valeva la pena vero??
In preparazione la terza parte a breve, vi aspetto!
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