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domenica 28 maggio 2017

Un fiore nel piatto 2017

Vi ho parlato spesso di fiori e delle loro proprietà in cucina, 
oggi vi racconterò di un bellissimo evento al quale sono stata ospite il 9 maggio u.s., dove i fiori erano i veri protagonisti.
Concorso promosso dal Comune di Darfo Boario Terme nel contesto della manifestazione 'Boario in fiore' ideato e realizzato da Loretta Tabariniuna persona  dalla grande sensibilità che si adopera nel valorizzare il territorio impegnandosi nell'organizzazione di eventi di spessore.

La cena di gala è stata ospitata dall’Istituto Alberghiero Olivelli-Putelli  dove, ad incoronare i vincitori nonchè membro della giuria, era il pluristellato Riccardo Camanini
cuoco dell'anno 2017 e vanto della scuola stessa che gli ha dato le basi per approdare al fianco del grande Gualtiero Marchesi suo mentore.
Di lui ne ammiro la semplicità senza fronzoli che, unita all'impegno ed alla serietà, gli hanno dato modo di emergere.

Vi parlerò dei piatti e dei cuochi che si sono impegnati nella preparazione di vere opere d'arte interpretando degnamente il tema, utilizzando materie prime tutte del territorio di appartenenza.

Un fiore nel piatto 2017 i piatti ed i cuochi premiati

martedì 5 luglio 2016

Meravigliose Marche ed una vacanza speciale

Quest'anno vi racconto un po' di Marche:


Meravigliose Marche ed una vacanza speciale


Meravigliose Marche ed una vacanza speciale


La nostra Penisola è davvero tutta bella, percorrere l'adriatica lungo i colli dell'Appennino all'alba è uno spettacolo da non perdere.

Oggi mi piace raccontarvi l'amicizia, quella vera che nasce anche a distanza e che resiste nel tempo;
il famoso detto che chi trova un amico trova un tesoro è una verità.


Quindi  quest'anno mi sono concessa una vacanza molto speciale e sono andata a trovare la mia amica di sempre Sandra  (Le padelle fan fracasso) nelle sue bellissime Marche.

Amicizia speciale perchè siamo entrambe foodbloggers, e chi è nel giro sa che non sono rose e fiori per la maggior parte,
noi facciamo, con Anna  (Cibo vine e parole), un'oasi a parte, dove non ci sono antagonismi o invidie ma tanto rispetto e solidarietà sincera da sempre.


Meravigliose Marche ed una vacanza speciale

mercoledì 23 marzo 2016

Penne in salsa di porri e ricotta

Vi racconto la storia di un Italia che c'era:
era un fiorire di piccole aziende a conduzione famigliare che producevano in loco i prodotti della loro terra con passione ed ingegno.
Essendo una penisola dislocata geologicamente in una delle zone più fertili del pianeta, i prodotti sono innumerevoli.
Anche se sembra davvero di raccontare una favola era la realtà di 50 anni fa, quindi non un tempo lontanissimo, prima dell'avvento dell'industrializzazione che ha lentamente assorbito queste unicità.

Esistono tuttavia ancora alcune isole felici che riescono a sopravvivere a questo raziamento industriale mantenendo nel tempo integri i loro prodotti;
per trovarli bisognava spostarsi.

Oggi, vi do una buona notizia, 
abbiamo a disposizione VDG Market che ce li seleziona e ce li propone con la vendita online rendendoli accessibili al grande pubblico.

Sono davvero felice di aver avuto l'opportunità di poterveli raccontare, ho testato un paio di prodotti e ve li consiglio caldamente; sono davvero ottimi!

Seguitemi in questa ricetta semplice resa davvero unica per la qualità delle materie prime,
prepariamo insieme la pasta Bio coi porri che ho arricchito con lo zafferano per richiamare il sapore del formaggio specialissimo che ho utilizzato che è lavorato appunto con lo zafferano .
Prepariamole insieme:



ricetta di penne ai porri con ricotta e zafferano

venerdì 13 novembre 2015

Storie italiane di persone e di cibo in Emilia-Romagna si conclude

Ed eccomi con 'ultima parte del mio racconto dell'interessante tour in Emilia-Romagna con QuiDaNoi.
Questo viaggio mi ha permesso di conoscere anche delle realtà artigianali, uniche nel loro marchio, in un contesto ancora di azienda famigliare che mi hanno allargato il cuore.

La cosa più bella delle cooperative è che permettono a certe unicità di mantenere la propria identità senza venire assorbite ed industrializzate.

olio E.V.O. di Terre di Brisighella

sabato 7 novembre 2015

Storie italiane di territorio e di persone continua tra le cooperative

Continua il mio racconto del tour in Emilia Romagna tra le realtà delle varie cooperative, non solo agricole, che raggruppano, trasformano e mettono sul mercato i frutti di tante persone valorizzandone il lavoro e la competenza.

Realtà italiane di grande vanto in tutto il mondo dove la sequenza con la quale le menziono è del tutto casuale perchè sono sicuramente tutte di grande importanza.
Ognuno di loro avrebbe meritato un articolo dedicato.


Caseificio 4 Madonne Lesignana (MO)
Caseificio 4 Madonne

giovedì 5 novembre 2015

Storie italiane di persone di territorio e di cibo

Vi voglio parlare di una realtà tutta italiana, la realtà di persone comuni che, con amore, impegno e tenacia,
mettendo a frutto ognuna le propria esperienze ed i loro prodotti, lottano ogni giorno per rivalutare il territorio per il bene comune.
Oggi vi parlo di consorzi e cooperative.

In realtà vi parlo di una forma molto antica di collaborazione nata per far fronte alle avversità molto tempo addietro nella storia;
ricordatevi l'accenno che vi feci parlando dell'epoca feudale sulla nascita dei salumi per esempio.

La scorsa settimana sono stata invitata in Emilia Romagna a toccare con mano questa realtà che si è trasformata, nel tempo, per crearne un brand attraverso un progetto nazionale di confcooperative fedagri : vi parlo di '' QUIDANOI''.


Storie italiane di persone di territorio e di cibo

Un marchio che non è un franchising, bensì un marchio identificativo che parla della storia dei singoli dove anche i più piccoli vengono valorizzati in eguale forma, 
si sono uniti per compensare le carenze e le manchevolezze del mercato,
permettendo la distribuzione di prodotti di qualità sul mercato globale, ma non solo.

giovedì 22 ottobre 2015

I segreti di una tagliata perfetta dello chef Marco Di Dedda

Ultima tappa del mio primo e fortunato blogtour nella Valle dei Segni

riparto sotto la pioggia da Ponte di Legno scendendo un po' di quota, per raggiungere, poco più giù, Edolo:
una borgata situata su di un altipiano a circa 750 mt slm con un bel po' di storia da raccontare.

Parcheggiando nella bellissima piazza si intravede, quasi ad angolo su di un ciotolato, l'ingresso ad un cortile antico, 
lì c'è l'Hostaria 'La corte di Bacco'  dove, per entrare, si deve scendere una scaletta;
il locale infatti, davvero unico, è stato ricavato da uno storico vinificio (1876) che è servito per circa un secolo al commercio di vino in Valle Camonica e per la storia vi rimando al loro sito perchè voglio parlarvi dello chef Marco Di Dedda e la moglie Daniela Fogli, che nel 2007 realizzano il loro Ristorante riadattandone i locali.


I segreti di una tagliata perfetta dello chef Marco Di Dedda


sabato 17 ottobre 2015

Marmellata di arance e cipolle con Marco Bezzi

Ed il viaggio nella Valle dei Segni prosegue verso Ponte di Legno, famoso centro turistico per chi ama gli sports invernali e non solo.

Nella piazza centrale sorge l'edificio del Ristorante San Marco dello chef Marco Bezzi,
un nome : una garanzia
la cena da lui è stato una testimonianza concreta del progetto CAM-ON-EAT descritto al convegno e decisamente in tema con il libro che ho potuto sbirciare prima di consegnarlo a Delia.
Il libro è un'antologia di ricette inedite raccolte e raccontate dalle memorie degli abitanti camuni, 
la cucina di Marco Bezzi rispecchia in pieno quello che il libro racchiude, ma prima di parlarvi delle portate vi voglio parlare un po' di lui:


Marmellata di arance e cipolle con Marco Bezzi


Marmellata di arance e cipolle e birra Bilinia con lo chef Marco Bezzi


domenica 11 ottobre 2015

Il panettone di Villa Dalegno le 7 torte di Villa ed i segni

Continua il mio viaggio nella Valle dei Segni,
non è un caso il nome che i camuni hanno dato a questo progetto visto che di veri segni si parla,
non solo quelli tramandati nei gesti e mestieri antichi come vi ho raccontato nel primo articolo
ma anche segni propriamente intesi come testimonianze di vita preistorica, 
più di 12 mila anni di storia sotto forma di incisioni rupestri ed altri simboli tangibili che si trovano disseminate lungo il territorio della Valle Camonica intera e che vengono richiamati nella grafica del sito.

Tali segni vennero scoperti nel 1909 dal geografo bresciano Walther Laeng, inserite poi successivamente nel 1979, quale primo sito italiano, nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

Torta secca le sette torte di villa
torta secca di Villa Dalegno

giovedì 8 ottobre 2015

Raccontare il cibo nella Valle dei segni

Eccomi col racconto del blogtour in Valle Camonica
un weekend in simbiosi con la natura e la sua storia nella Valle, raccontata dai segni del passaggio dell'uomo,
e da qui nasce un bellissimo sito che vi invito a visionare,Valle dei Segni  lo trovate qui.

Ed ora vi accompagno col racconto della mia avventura, 
iniziata sotto la pioggia scrosciante, 
in un viaggio nel tempo e nella storia del cibo inteso come cultura ed arte antica,
dove l'amore per l'ambiente valorizza i gesti passati della tradizione, ripetuti come rituali primitivi e che piano piano hanno tracciato sentieri di vita vissuta dove nulla è andato sprecato e tutto fa parte di una continua evoluzione


Erborare convegno Valle Camonica



Raccontare il cibo nella Valle dei segni 


Dall'arrivo a Darfo Boario alla Sala Congressi e subito dopo la presentazione del progetto Cam-on-eat
ho capito di essere inconsapevolmente già parte del disegno presentato in quanto rispecchia alla perfezione i miei pensieri e le mie emozioni, e chi mi segue da tempo lo sa.

In un mondo dove la chimica ha preso il sopravvento sulla natura, 
ho trovato chi invece la natura la esalta, la rispetta e ne fa punto di forza.

E' stato come ritrovare la strada di casa, usando una metafora, con la consapevolezza di farne parte attiva.
Sono ritornata arricchita di emozioni forti e, non a caso articolerò quest'esperienza in 4 post distinti che coinvolgeranno i miei nuovi amici.

Ora cercherò in questo articolo di darvi una visione globale del progetto Valle dei Segni, saranno solo accenni per invogliarvi a consultare i dettagli da loro e a tracciare il vostro segno nella Valle, 
entrando nel sito infatti è la prima cosa che vi si chiederà di fare in modo davvero unico, 
non ve lo svelo, andate a vedere di persona
io posso solo dirvi che ne sono rimasta estasiata.

Per non dilungarmi troppo eviterò di fare elenchi di nomi perchè sarebbero davvero tanti ed anche perchè, la cosa che viene evidenziata nel progetto, 
è proprio il segno che si lascia e la sua continuità nell'umiltà di esserne parte, 
dove la persona è intesa come individuo nella semplicità di gesti arcaici che diventano poesia.


Convegno Cam-on-eat di Darfo Boario Valle Camonica Valle dei segni
Convegno Cam-on-eat di Darfo Boario Valle Camonica Valle dei segni


Il convegno ed Erborare



Mi soffermo a parlarvi di storie di donne e di cucina: 
Erborare appunto, che è il nome che le definisce nonchè quello di un libro che vi consiglio caldamente di procurarvi, 
scritto e documentato da esperienze dirette delle donne della valle, correlato da bellissimi acquarelli di Maria Cemmi e dettagliate schede scientifiche di Enzo Bona dove sono le donne stesse a raccontarsi ed a regalarci ricette in questo viaggio con loro.
I miei personali complimenti dal cuore ad Eletta Flocchini che ha realizzato questo bellissimo progetto.

Lo descrive alla perfezione una frase di Stefano Cerveni durante il suo intervento sui piatti del territorio, quando dice "gli angeli che si annoiano in paradiso"
Molto veritiero perchè di un vero paradiso si parla con più di 2200 specie vegetali che fanno parte di un bagaglio di cucina, nonchè di medicina preventiva.

Tutto ciò molto in linea col mio blog, caso vuole che la ricetta raccontata nella serata fosse il risotto con il 'peruc' : il Buon Enrico farinello che trovate descritto qui nel blog.

Da parecchio dico che se fossi vissuta nel periodo dell'inquisizione sarei stata arsa come strega o in altre epoche scambiata per sciamano,
ma va da se che la generazione antecedente alla mia ha perso un vero bagaglio di cultura della saggezza contadina "che ha sostenuto per secoli gli individui dentro la loro comunita" e qui cito il libro;
è stato davvero bello ritrovare chi si attiva per riscoprire e divulgare tanto sapere.

E dopo questa serata intensa, la sorpresa di un buffet di eccezione, molto a tema con un assaggio di licheni offertoci dal Ristorante Al Resù;
esatto ho davvero detto licheni, dovete davvero fare una vacanza solo per assaggiarli ;)


Del bene e del bello Raccontare l'uomo che mangia Cerveno scorci
Raccontare l'uomo che mangia Cerveno scorci

Poi il mio viaggio prosegue per il convegno a Cerveno e la presentazione di Raccontare il Cibo accompagnati dalla bravissima Elena Turetti che ne ha curato brillantemente il progetto.


Valle dei segni  Cerveno Caseificio turnario
La via del latte Cerveno Caseificio turnario

Cerveno che ci ospita nella stupenda cornice di un paesaggio fermo nel tempo e nella storia,
ricco di scorci di paradiso, contornato dalle cime dei monti, 
raccontata nella Casamuseo, dislocata nella struttura del Caseificio turnario con la sua esposizione,
e nella Cappella della Via Crucis di Beniamino Simoni, 
un'opera importante realizzata tra la prima e la seconda metà del 1700 dove le statue vennero ricavate da tronchi di legno e magistralmente interpretati tanto da poterle scambiare per attori viventi, 
lascio parlare le immagini, ma meritano una visita;
una curiosità: storia racconta che vennero pagati 10 lire caduna più vitto alloggio.


Via crucis di Cerveno
Via crucis di Cerveno

Un applauso che scaturisce dal cuore va sicuramente poi alle signore che hanno preparato i casoncelli fatti a mano, non ci sono parole per descriverli, 
4 ricette, delle quali una con uvetta e pinoli che è un eufemismo dire che ti fanno venire l'acquolina;
la storia tramandata da madre in figlia fa la differenza, anche sul modo di chiudere la pasta... 
e vogliamo chiamarla col suo nome: pura arte!


i casoncelli delle massaie di Cerveno
i casoncelli delle massaie di Cerveno

E qui per ora mi fermo perchè vi ho detto prima che i post dedicati saranno 4, quindi seguitemi e non ve ne pentirete, impareremo torte e molto altro.

Ringraziamenti doverosi a:
gli enti promotori del blogtour 

  • Valle Camonica, la Valle dei Segni
  • Distretto Culturale di Valle Camonica
  • Comunità Montana di Valle Camonica

ed hanno collaborato

  • Sistema Musei Valle Camonica
  • Comune di Cerveno
  • Associazione Ristoratori Vallecamonica


bloggertour Cerveno scorci  Valle Camonica Valle dei segni
Cerveno scorci

vediamo qui i post dedicati a :


Sono intervenuti per Raccontare l'uomo che mangia:

  • Elena Turetti
  • Renata Meazza
  • Marzia Corraini
  • Viviana Bucci
  • Sara Bassi






martedì 29 settembre 2015

Risotto ai gamberetti e olio Zucchi

Oggi voglio raccontarvi una bella esperienza ricca di sapori e profumi.
Accompagnata per mano da Giovanni Zucchi e la bravissima Anna Cane,
nella cornice di uno splendido tramonto settembrino dalla Terrazza Cibvs con lo scenario offerto da Expo 2015,  ho creato il mio blend di olio evo ed ho gustato il mio primo risotto mantecato con l'olio

Risotto ai gamberetti e cannellini mantecato con olio Zucchi al limone

Risotto ai gamberetti e olio Zucchi


Olio Zucchi, nasce come produttore di oli di semi dal 1810 e con impegno ed ambizione si fortifica attraverso un percorso di evoluzione per perfezionare al meglio i propri prodotti.

Negli ultimi 20 anni Oleificio Zucchi investe nella ricerca e nello sviluppo utilizzando materie prime d'eccellenza e specializzandosi nella creazione di nuovi blend rivolti ad un pubblico esigente, in un ottica di responsabilità sociale rivolta al consumatore ed all'ambiente.

Ed eccomi a raccontarvi la mia blending experience.

Anzitutto vi spiego che, come per i vini, il caffè ed anche per le fibre dei tessuti (visto il mio passato) è sempre migliore un prodotto che non abbia un solo ceppo di origine.


Mescolando varie materie prime si possono infatti creare dei prodotti finali diversi tra loro e molto più adatti ai vari utilizzi e abbinamenti, 
possiamo ammazzare un piatto usando un'olio dal sapore inadeguato

In questo video, Giovanni Zucchi, blendmaster e amministratore delegato dell’Oleificio, spiega il processo creativo alla base della creazione di un olio.


blending experience con Giovanni Zucchi a Expo 2015
blending experience con Giovanni Zucchi a Expo 2015

Grazie a Oleificio Zucchi ho imparato a sentire la differenza e a carpire l'essenza ed il retrogusto di 4 campioni di olio diversi tra loro.

Ho scoperto che l'olio va scaldato a 28° per carpirne appieno il profumo e poi degustato in un modo particolare come solo gli addetti al settore sanno spiegare, sfatando così la leggenda della fetta di pane.

Ho creato così il mio blend, adatto ad essere usato a crudo su verdure e pesce, mescolando a mia insaputa (il finale era a sorpresa): 40% di olio pugliese dal sapore mandorlato, 40% di olio andaluso molto agrumato ed un 20% di olio greco più pungente e deciso.

Vi dirò che mi sono stupita davvero quando ho degustato la miscela, ho preso in pieno al primo tentativo il sapore che ricercavo!


blend fruttato firmato Olio Zucchi e Ricettosando
il mio blend fruttato firmato Olio Zucchi 



Ora vi racconto un'altra sorpresa della serata,

Voi che mi seguite sapete come sono pignola quando si parla di risotti vero??

Mai avrei pensato di mantecare un risotto con l'olio, ebbene… oggi vi riporto la ricetta chiaramente mia, preparata con l'olio aromatizzato al limone dell'Oleificio Zucchi e vi consiglio davvero di non perdervelo e provate anche le altre varianti perché sono davvero ottime!

il mio blend fruttato firmato Olio Zucchi
i favolosi prodotti di Olio Zucchi

La ricetta del risotto ai gamberetti con cannellini e olio Zucchi al limone


Ingredienti

  • 350 gr di riso vialone nano / arborio
  • 400 gr di gamberetti
  • 300 gr di cannellini precotti ed il  brodo di cottura
  • 1 cipolla
  • salvia per i cannellini
  • prezzemolo
  • buccia di limone per guarnire
  • pepe nero in grani
  • olio evo Zucchi
  • olio evo Zucchi aromatizzato al limone per mantecare
  • sale

Prepariamo il risotto

Mettiamo a bagno i fagioli la sera prima in acqua fredda, il mattino dopo li sciacquiamo e li facciamo bollire per un'oretta in acqua abbondante con qualche foglia di salvia avendo cura di schiumare finchè non si sono purgati.

In una casseruola affettiamo la cipolla sottile con 3 cucchiai d'olio evo  e lasciamo imbiondire, aggiungiamo i cannellini con foglie di salvia ed una decina di grani di pepe nero, aggiustiamo di sale e lasciamo stufare per 15/20 minuti aggiungendo un po' di acqua di cottura dei fagioli:
devono diventare belli morbidi.

In un tegame per risotti scottiamo i gamberetti in un paio di cucchiai d'olio, li togliamo e li teniamo in parte;
nello stesso tegame fiammeggiamo il riso che avremo risciacquato, quando sarà diventato trasparente aggiungiamo i fagioli.

Copriamo con il brodo dei fagioli e lasciamo cuocere 5 minuti scoperto e a fiamma vivace.

Aggiungiamo i gamberetti e portiamo a cottura aggiungendo altro brodo a ricoprire.

Spegniamo il fuoco e mantechiamo con l'olio aromatizzato al limone, copriamo e lasciamo riposare per 5 minuti.

Serviamo guarnendo con buccia di limone e prezzemolo tritato


Risotto ai gamberetti  con olio Zucchi al limone gli step
Risotto ai gamberetti e cannellini mantecato con olio Zucchi al limone
Un doveroso ringraziamento a Giovanni Zucchi e a tutto lo staff per la passione per il loro lavoro che riescono a trasmettere

OLEIFICIO ZUCCHI IN EXPO

giovedì 14 maggio 2015

Buon Enrico farinello ed una ricetta salutare

Abbiamo parlato delle proprietà di alcune verdure e di alcune erbe aromatiche e spontanee, per il Buon Enrico, o farinello, o spinacio selvatico "Chenopodium Bonus-Henricus" dedico un post tutto suo.

Deve il suo nome a Linneo per onorare Enrico IV di Navarra protettore dei botanici, 
spesso in passato le piante che amavano la vicinanza dell'uomo venivano chiamate col suo nome
il Buon Enrico infatti si trova spesso nella vicinanze di malghe e casolari di montagna, molto raro in pianura, ama le altitudini, lo troviamo al di sopra dei mille metri
sostituisce ancora oggi a pieno titolo lo spinacio comune per le sue proprietà emollienti, lassative ed è molto ricco di ferro.

Fin dall’antichità questa pianta era usata per lenire le piaghe o le scottature

inoltre le foglie fresche del Buon Enrico, sono utilizzate per gli accessi dentali o per i foruncoli,



ma, come lo spinacio comune, ha le sue controindicazioni per chi è sofferente di reni

lo si riconosce oltre per la forma delle sue foglie molto simili a quelle dello spinacio, anche per il tatto, le sue foglie sono infatti ricoperte di piccolissime capsule che lasciano una sensazione farinosa. 

Ogni anno io ne raccolgo un po' facendomi una passeggiata in montagna e torno a casa con un bel bottino da cuocere a vapore per poi conservarne una parte surgelata

una volta bollito è ottimo da consumare in tutte le ricette che prevedono lo spinacio, oggi ve lo presento in una golosa schiacciatina con pecorino e uova
vediamola insieme dove non vi metto le dosi perchè vado ad occhio =)


Buon Enrico o spinacio selvatico ed una ricetta salutare

domenica 26 aprile 2015

Kefir ricetta di salute

Sicuramente avete sentito parlare o conoscete lo yogurt di kefir, un alimento molto antico a base di microorganismi probiotici e fermenti  tanto utili alla nostra salute
il termine kefir traduce appunto la parola 'salute'.

Di lui se ne parla nella Bibbia e su 'il Milione' di Marco Polo e leggenda narra che venne donato da Maometto agli abitanti del Caucaso  dove viene chiamato 'il miglio del profeta'
si iniziò a studiarlo vista la longevità di questo popolo.

I kefiran che servono alla trasformazione del latte in una bevanda ricca di microorganismi probiotici sono polisaccaridi, 
raggruppati in ceppi batterici (prevalentemente glucosio e galattosio) che trasformano per fermentazione il lattosio (o lo zucchero nel caso del kefir d'acqua) in acido lattico e fermenti preziosi per rinforzare la flora intestinale e si sa che la salute del nostro intestino è la base essenziale per prevenire e combattere molte malattie, rinforza il nostro sistema immunitario e aiuta a guarire dalle malattie autoimmuni.

Molto più ricco dello yogurt di latte che contiene solo fermenti lattici che non arrivano vivi all'intestino in quanto digeriti prima.

Va detto che il kefir fornisce, tra le altre vitamine ed ai vari minerali,
una fonte importante di vitamine del gruppo B tra le quali eccellono B9  (acido folico) e B12 (cobalamina) che favoriscono tra le altre cose l'assorbimento del calcio nelle ossa.

Ha un'azione chelante che favorisce la rimozione dei metalli pesanti dall'organismo
e che il suo sapore acidulo, come per il limone, serve ad alcalinizzare il nostro corpo

se volete documentarvi sui microorganismi probiotici vi invito a leggere questo allegato.

Reperire i kefiran è facile, non cadete nell'errore di  acquistarli, sui vari social ci sono gruppi seri con un loro elenco di donatori attivi, consultateli
trovate anche me come donatrice per esempio in questo di gruppo che è molto serio.

Yogurt di Kefir ricetta di salute, come prepararlo

domenica 15 giugno 2014

Ricettosando in vacanza nel magnifico Salento

Eccomi di ritorno da un fantastica vacanza rilassante nel Salento a "Casa Mia" il sito lo trovate qui, andate a sbirciare e, sopratutto andateci a constatare di persona quanto ci si sta bene
immerso in un contesto molto bucolico nel bel mezzo degli uliveti con uno splendido Ionio a poca strada e coccolatissima dai proprietari che sono davvero delle persone stupende


Salento Piri Piri come ai caraibi

Salento Piri Piri come ai caraibi

Ricettosando in vacanza nel magnifico Salento

giovedì 17 aprile 2014

Aglio orsino proprietà e come su usa in cucina

Aglio orsino proprietà e come su usa in cucina

l'aglio orsino appartiene alla famiglia delle Liliaceae è una piantina officinale commestibile, dalle molteplici proprietà. 
Il suo nome pare derivare proprio dal fatto che gli orsi, dopo il lungo letargo invernale, se ne cibano in grandi quantità per riprendere l'energia.

Lo troviamo  nei boschi o nei prati lungo i corsi d'acqua
ha un sapore estremamente prelibato simile a quello dell'erba cipollina ma più pungente che si avvicina a quello dell'aglio dal quale eredita  le proprietá terapeutiche;

sono riconosciute a livello medico infatti la capacitá di abbassare il tasso del colesterolo, di purificare il sangue, di agire da antibiotico ed anti micotico disintossicando l´organismo da parassiti (funghi e batteri nocivi) ma anche dai metalli pesanti 
senza scordare poi la quantità di vitamine e minerali che contiene ; 
ha proprietà disinfettanti, ipotensive, diuretiche e depurative


risotto light di aglio orsino

risotto light di aglio orsino

domenica 23 giugno 2013

Parliamo di fiori in cucina

Parliamo di fiori in cucina

mancava davvero un post dedicato a loro, i fiori, si perchè sono una riserva naturale di nutrienti, belli in un vaso od in giardino, scopriremo che hanno tantissime altre proprietà... seguitemi perchè inserirò cammin facendo ...


aglio orsino
aglio orsino 

AGLIO ORSINO O AGLIETTO SERVATICO 


appartiene alla famiglia delle Liliaceae è una piantina officinale commestibile, dalle molteplici proprietà. 
Il suo nome pare derivare proprio dal fatto che gli orsi, dopo il lungo letargo invernale, se ne cibano in grandi quantità per riprendere l'energia.
Lo troviamo  nei boschi o nei prati lungo i corsi d'acqua
ha un sapore estremamente prelibato simile a quello dell'erba cipollina ma più pungente che si avvicina a quello dell'aglio dal quale eredita  le proprietá terapeutiche;
sono riconosciute a livello medico infatti la capacitá di abbassare il tasso del colesterolo, di purificare il sangue, di agire da antibiotico ed anti micotico disintossicando l´organismo da parassiti (funghi e batteri nocivi) ma anche dai metalli pesanti 
senza scordare poi la quantità di vitamine e minerali che contiene ; 
ha proprietà disinfettanti, ipotensive, diuretiche e depurative


cappero



CAPPERO


Il cappero è una pianta strisciante che cresce bene nel clima caldo del mediterraneo, le sue foglie sono lanceolate e carnose, i suoi fiori sono d'incredibile bellezza
ed il frutto è una capsula ovoidale chiamata comunemente cucuncio ottimo sott'aceto come aperitivo
ha proprietà antispasmodiche, diuretiche e toniche

utilizzati freschi,cioè, non conservati sott'aceto, contengono un flavone restauratore delle pareti dei vasi capillari che li rende davvero preziosi


nasturzio

nasturzio



NASTURZIO


è una pianta originaria del Perù introdotta in Europa a partire dal XVII secolo
con dei bei fiori decorativi di colore giallo o arancio utilizzata dai nativi per curare ogni genere di ferite, la medicina naturale ne utilizza tutt'oggi le foglie fresche per curare infezioni batteriche alla vescica e alle vie respiratorie
le sue foglie fresche sono inoltre un'ottimo ricostituente naturale
che grazie all'alto quantitativo di clorofilla stimola la produzione di eritrociti e depura il sangue
grazie agli oli di senape in esso contenuti svolge inoltre un'efficace azione battericida e antimicotica, rinforza il sistema immunitario, favorisce il rinnovo sanguigno e la sua ossigenazione, stimola l'appetito e la digestione
Il sapore del nasturzio è agro, aspro, sul piccantino sia fiori che foglie sono molto ricche di vitamina C: (100 g ne contengono 500 mg e coprono il fabbisogno giornaliero di tale vitamina di un adulto, che è di 75 mg)
ma è ricca anche di vitamine ( A, B, ed E).

foglie e fiori possono essere aggiunti alle insalate ed i semi, non ancora maturi, si usano in salamoia o sotto sale come i capperi


sambuco

sambuco in fiore



SAMBUCO


i suoi fiori dal profumo inebriante contengono principalmente olio essenziale, flavonoidi, acido clorogenico, acidi organici, mucillagini e tannini 
ottimi cotti pastellati (provateci per la ricetta clik qui)... 
lo sapete che è ottimo per controllare la diaforesi??( le sudorazioni eccessive) inoltre era usato in medicina per i gottosi... direi che se siete a passeggio e lo trovate fiorito, provate a raccoglierne un po' =))
inoltre ha proprietà diuretiche e depurative (per questo lo usavano per la gotta) ed è ricco di nitrato di potassio,e vitamina C nei suoi frutti che hanno invece effetto lassativo,
ottimi da utilizzare come marmellata

una curiosità sui fiori: tempi addietro venivano utilizzati per la conservazione delle mele
ed in medicina viene utilizzata anche la corteccia

provate per combattere la diaforesi  fatto bollire per 10 minuti con mezzo limone intero e poco zucchero... abituatevi a prepararne un paio di litri da bere durante la giornata =))
oppure provate lo sciroppo che trovate in questo post

possiede inoltre molte altre proprietà disintossicanti, esempio sapevate che agisce su fegato e reni ed è oltremodo consigliata nei casi di influenza e raffreddori e febbri???
inoltre agisce favorevolmente sul midollo spinale e sull'apparato circolatorio ... abusatene tranquillamente !!!


Tarassaco, Dente di leone o cicoria dei prati
Tarassaco, Dente di leone o cicoria dei prati

TARASSACO

Comunemente anche chiamato dente di leone o cicoria dei prati
Sono da secoli note le sue proprietà depurative dovute ad alcune sostanze come l’inulina ed i flavonoidi. 

Ha effetti antinfiammatori ed è un ottimo alleato del fegato grazie alla proprietà della cinarina.

Contribuisce inoltre a tenere sotto controllo il livello di colesterolo e vanta anche doti digestive oltre ad essere molto utile a rafforzare il sistema immunitario.

tarassaco comunemente anche chiamato dente di leone o cicoria dei prati
Sono da secoli note le sue proprietà depurative dovute ad alcune sostanze come l’inulina ed i flavonoidi. 

Ha effetti antinfiammatori ed è un ottimo alleato del fegato grazie alla proprietà della cinarina.
Contribuisce inoltre a tenere sotto controllo il livello di colesterolo e vanta anche doti digestive oltre ad essere molto utile a rafforzare il sistema immunitario.



viola mammola

viola mammola



VIOLA MAMMOLA (viola odorosa)



i suoi fiori hanno buone proprietà espettoranti e calmanti della tosse oltre ad essere anche un blando purgante ed un'aiuto a favorire la sudorazione per espellere acidi urici
ottimo aiuto per i bronchi sono utili nelle intossicazioni alimentari, nelle indigestioni per intenderci e sono usate anche per la cura e la prevenzione di occhi e bocca
in cucina si usano tantissimo i suoi fiori, ottimi come accompagnamento e decorazione di molti piatti, ma anche come distillati e sciroppi dolci, non a caso nell'industria dolciaria vengono usate ad aromatizzare la liquirizia in deliziosi bonbons, ma non solo